La colonia israeliana in Salento? Ecco come stanno davvero le cose.
Di questi tempi è difficile districarsi tra sensazionalismo, fuffa, truffa, fake news e trovate megalomani di marketing. Bisogna prima di tutto approfondire, accertare le fonti, sapere di più di personaggi, dinamiche e relazioni. Solo successivamente ci si può fare un’idea, poi condividerla sui social. Altrimenti si presta il fianco a strumentalizzazione, speculazione e disinformazione. E di questi tempi sarebbe meglio evitare di mettere fuoco anche all’acqua.
Facciamo il punto sulla storia di Orit Lev Marom e della sua strampalata quanto provocatoria uscita “Israely Colony in Salento”.
Partiamo col dire che la frase “Israely Colony in Salento” è stata scritta realmente dalla sopra indicata signora e che si è prestata ad essere esca facile per generare interesse e rumore. Andiamo per gradi. La notizia è stata lanciata da uno YouTuber che si auto definisce voce libera e indipendente ripresa poi da giornali e testate.
La notizia riporta una marea di inesattezze e di ricostruzioni che non hanno alcun riscontro nella realtà. Pronti?
Una fotografia montata ad arte con delle villette a schiera, sullo sfondo il mare del Salento e la bandiera Israeliana davanti ad una cartellonistica stradale che indica la località “Colonia Israeliana”. Sedetevi, prendete i popcorn, siamo al cinema dell’intelligenza artificiale. La ditta in questione, la Coral 37 , è una srl semplificata. Un capitale sociale di 20mila euro, un fatturato di 35, perdite per 25mila euro. Tutt’altro che un fondo. Non c’è alcun prestanome, si muove con un codice ATECO per consulenze generiche e la Lev Marom è amministratrice unica della sua stessa ditta che dispone di una sede -l’appartamento in affitto in cui vive- che le costa quasi quanto tutto il fatturato.
Il sito, dove era riportata la frase “Israely Colony in Salento” è un sito sgangherato, realizzato con Wix, pieno di errori di configurazione a tal punto che era visibile il codice sorgente dei file caricati. Tra questi, il logo di un’azienda specializzata in trapianti di capelli, AraMedica, nota realtà salentina che lo YouTuber “libero e indipendente” afferma essere stata fondata dall’imprenditrice Orit Lev Marom. Due falsità in una: AraMedica nasce ad Aradeo e non ha alcuna relazione con Lev Marom e quest’ultima fino al 2018 era insegnante in una scuola israeliana, poi si è lanciata nella libera professione, con progetti piuttosto vaghi e deludenti. Ad esempio la XY Menhouse “circolo ricreativo” senza né capo né coda. Nella pagina Facebook di questo sedicente circolo campeggia una sua foto con tanto di bicchierone di birra. Geolocalizzazione, ancora una volta, AraMedica, che non è un circolo ma una clinica, e non c’entra nulla con lei.
Prima di arrivare a Lecce ci prova con Orit Lev – Real Estate Consulting & Lifestyle. Nessun complesso a Creta, nessun insediamento a Cipro, dove in realtà gli israeliani hanno messo concretamente in piedi un piano di insediamento sulla scorta di una serie di strategie governative volte ad imprimere una svolta geopolitica nella gestione di giacimenti di petrolio, esercitare influenza in un’area cuscinetto tra Grecia e Turchia (qui qualche dettaglio in più). Tentativo di entrare nel mondo immobiliare dunque, facendo post sui social, aprendo profili, pagine, creando contenuti, per provare a fare da intermediaria per la vendita di immobili. Poco successo, nessuno. Semplicemente una pagina Facebook. Con pochi like.
Arriva in Italia, si stabilisce a Lecce e qui ci riprova. Sul sito di Coral 37, l’unico immobile in vendita, peraltro non di proprietà, è una catapecchia a 30mila euro. Si parla di un co-fondatore o forse un partner. Un manager israeliano Yoel Ben-Assayag nato nel settore croceristico poi per 20 anni nel settore agroalimentare (Barilla, Tre Marie, Sammontana ecc.). Relazioni esplicite nessuna. Il manager infatti con la sua Emerald International si occupa di commercio, export, finanza e marketing. Dell’immobiliare, sul suo sito, appare solo una pagina con delle foto di località pugliesi. Nient’altro.
Più interessato ad investimenti immobiliari, al massimo, non certo a progetti di insediamenti e colonizzazioni.
Investimenti che in Puglia negli ultimi 10 anni sono quadruplicati e vedono l’interessamento di tanti investitori, compresi altri israeliani, come la Mandraliving che, lontano dal sensazionalismo generato dalla disinformazione, mostra di avere ben differenti budget e obbiettivi, acquistando beni a Nardò, Ostuni e a Lecce nell’operazione dell’ex Istituto Margherita di Savoia.
In definitiva una trovata sensazionalistica, millanteria, marketing, provocazione? Sicuramente qualcosa di molto meno che un progetto di cui preoccuparsi. Quello di Orit Lev Marom, sembra un tentativo di attirare attenzioni e investimenti da parte di chi già da tempo opera a Lecce, in Puglia ed in Italia. Stando alle dichiarazioni della stessa Lev Marom “la padrona della casa dove abito ha persino manifestato dubbi nel continuare ad affittarmi l’appartamento, temendo di essere percepita come sostenitrice del mio presunto progetto coloniale. E sono stati minacciati anche i miei collaboratori che dopo pressioni hanno interrotto ogni rapporto, persino clienti e potenziali acquirenti con i quali ero in trattative, sono spariti da un giorno all’altro spaventati dai commenti diffamatori e ostili letti on line. Oggi a causa di quello che sta accadendo la mia attività professionale è sospesa, con gravi ripercussioni economiche”. La “colonia israeliana in Salento”, con una parola che esprime una subcultura violenta e criminale, è una frase usata per fare clamore e avere visibilità. Lei ci è riuscita, in tanti ci sono cascati, ed il boomerang sta tornando indietro.
Certo, mai abbassare la guardia, continuare a monitorare e indagare, ma non ad inciampare in tranelli sensazionalistici che distraggono l’attenzione e prestano il fianco alla disinformazione. Ad oggi non solo non vi è alcun timore di vedere una “Colonia Israeliana in Salento” e non c’è più neanche online il sito di Coral37, registrato il 22.10.2024 e ora già eliminato.
Ulteriore evidenza di inconsistenza ed inutile sensazionalismo.
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